Molto interessante e avvincente l’incontro tra Giappone e Italia svoltosi il 2 e 3 Aprile nella nostra Sicilia per discutere e approfondire i temi più che mai attuali dell’Istruzione per gli Adulti e dell’Apprendimento permanente.

La Professoressa giapponese Reina Mori, Docente all’Università Teikyo di Tokyo, accompagnata dalla sua Interprete, Daniela Baggio Morano, durante la prima giornata trascorsa a Palermo ha incontrato il CRIAS (Coordinamento Regionale per l’Istruzione degli Adulti in Sicilia), coordinato dal Dirigente Tecnico dell’USR, Dott.ssa Fiorella Palumbo, e i Dirigenti scolastici della rete dei CPIA della Regione Sicilia coordinata dal Prof. Giovanni Bevilacqua, Dirigente scolastico del Cpia di CL/EN e Presidente del CRRSeS (Centro Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’Istruzione degli Adulti in Sicilia).  Durante la visita ha, poi, incontrato i docenti del CPIA Palermo1 che hanno illustrato metodologie e strumenti per l’insegnamento dell’Italiano agli studenti stranieri.

Nella seconda giornata del suo soggiorno, la Prof.ssa Reina Mori ha visitato il CPIA di Caltanissetta/Enna, intrattenendosi con il Dirigente scolastico Giovanni Bevilacqua, il Dirigente Tecnico dell’USR Fiorella Palumbo e i docenti per un confronto sui sistemi scolastici italiano e giapponese, con particolare riferimento alle modalità di erogazione dell’offerta formativa ed alle metodologie utilizzate nel sistema di istruzione degli adulti e nei percorsi di apprendimento permanente. In tale occasione ha avuto modo di assistere ad una lezione di Italiano come L2 rivolta a cittadini di Paesi terzi della docente Vanna di Mari, svolta adottando la metodologie basate sul Peer to Peer e sul Cooperative Learning. Si tratta di metodologie innovative che hanno positivamente colpito la docente universitaria, quali strategie utilizzabili anche con gli adulti, assieme a un approccio e un’empatia che i docenti che lavorano nei CPIA guadagnano quale bagaglio culturale unico e qualificante per la loro vita professionale.

Nel pomeriggio la docente e ricercatrice giapponese ha incontrato e partecipato a parte dei lavori della Commissione per la definizione dei patti formativi individuali dell’Unità didattica del CPIA di Caltanissetta ed Enna, prendendo visione di procedure e strumenti per la presa in carico degli studenti adulti, dall’iscrizione al riconoscimento dei crediti formativi sino alla definizione del patto formativo individuale. Si tratta di metodologie che la dott.ssa Reina Mori ha molto apprezzato, ritenendoli molto avanzati e certamente interessanti per una loro diffusione in ambito scientifico presso l’Università Teikyo in cui svolge la sua attività di ricercatrice e docente.

Successivamente ha partecipato ad un incontro con i Dirigenti scolastici della rete di secondo livello del CPIA che riunisce i Dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado in cui sono incardinati i percorsi di secondo livello destinati ad adulti, coordinato dal Dirigente scolastico del CPIA, Prof. Giovanni Bevilacqua. In tale occasione sono state presentate le modalità di funzionamento del sistema di istruzione degli adulti in Italia e il suo sviluppo in Sicilia, frutto della stretta collaborazione tra la rete regionale dei CPIA, l‘USR Sicilia e l’Assessorato all’Istruzione ed alla Formazione della Regione Sicilia.

Durante l’intervento di quest’ultimo sono state presentate le attività e le strategie operative della Rete Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo che presso il CPIA di Caltanissetta ed Enna ha sede, essendo coordinato dal Dirigente scolastico Giovanni Bevilacqua. Sono stati, quindi, illustrati i collegamenti funzionali (alimentati sistematicamente e previsti nei modelli di intervento realizzati) tra Formazione del personale, attività di Ricerca progettata e realizzata in collaborazione con le Università e Sperimentazione di procedure e strumenti per promuovere innovazione e sviluppo del sistema di istruzione degli adulti. Si tratta di interventi che realizzati valorizzando l’autonomia scolastica di ricerca, sperimentazione e sviluppo prevista dal DPR 275/1999 e che sta alla base della normativa che ha definito le caratteristiche delle nuove Istituzioni scolastiche autonome, C.P.I.A. – Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (DPR n. 263/2012) in Italia e che ha innovato l’ordinamento del Sistema di istruzione degli adulti (D.I.  12.3.2015). Tali interventi di ricerca e sperimentazione, realizzati in collaborazione con le università, coordinati a livello nazionale e promossi dal MIUR, sono finalizzati all’innovazione ed allo sviluppo del sistema di istruzione degli adulti, centrale per l’apprendimento permanente, in cui il CPIA svolge un ruolo centrale nella definizione di un sistema formativo integrato che, attraverso la costituzione delle Reti Territoriali di Servizio e per l’Apprendimento permanente (L. n. 92/2012 e Accordo in C.U. del 2014), mira a implementare la filiera dell’istruzione (raccordo tra I e II livello di istruzione) e quella della formazione (raccordo tra Istruzione e formazione professionale).

Partecipando ai lavori ed ai colloqui, la Prof.ssa Reina Mori, che si occupa di metodologie di insegnamento per favorire gli apprendimenti e si occupa della ricerca empirica relativa all’istruzione degli adulti, incontrando i nostri CPIA ha avuto l’opportunità di mettere a confronto metodologie e strategie educative utilizzate nei due Paesi. A conclusione dei colloqui e dei lavori ha tenuto un intervento molto interessante e coinvolgente sull’Educazione degli adulti in Giappone dal titolo “INVECCHIARE CONTINUANDO AD APPRENDERE – Possibilità di apprendimento in una società sempre più in invecchiamento”.

Dall’intervento e dal dibattito che ne è seguito, sono emerse analogie e differenze tra i sistemi educativi e formativi dei due Paesi. Ciò che ha colpito particolarmente sono stati il differente approccio alle problematiche educative e formative tra i due Paesi e gli esiti delle rilevazioni sulle competenze effettuate dall’OCSE mediante la rilevazione PIAAC.

Per ciò che riguarda il sistema di istruzione, il Ministero dell’Istruzione e della Cultura giapponese ha fissato un obbligo sino a 14 anni di età con percorsi definiti da linee guida la cui applicazione, basata sui programmi, è perentoria.  Lo svolgimento delle attività segue un’impostazione abbastanza omogenea nell’intero territorio, prevedendo libri di testo uguali per tutti e lezioni di 45 minuti.

Non è prevista la personalizzazione dei percorsi e neanche insegnate di sostegno per alunni diversamente abili che, nei casi più gravi, frequentano scuole speciali dotate di personale adeguatamente specializzato che se ne prende cura.

Tutti gli altri studenti, in caso di difficoltà di apprendimento o di insuccesso scolastico, possono rivolgersi all’istruzione privata che si occupa di aiutare coloro che hanno maggiori difficoltà.

Tutto questo porterebbe a pensare a una scarsa scolarizzazione, i dati riportano invece il 97.5% degli studenti iscritti alla scuola superiore nel 2004 e il 52% di universitari nel 2007.

In realtà, quindi, sono poche le persone che non riescono a completare gli studi e per questo vi è una scarsa richiesta di formazione in età adulta ed è per ciò che il Governo giapponese non ha grande esigenza di creare opportune strutture (assimilabili ai nostri CPIA). Esistono solo alcuni corsi serali interni alle scuole ordinarie, ma soltanto in 8 dei 47 distretti, collocati esclusivamente nelle città più grandi, sebbene il Ministero sia impegnato a garantirne la diffusione attivando una struttura per ogni prefettura.

Per la scuola superiore e per l’Università, invece, le linee guida sono meno rigide e gli studenti che proseguono sono quelli realmente motivati e capaci, tanto che le rilevazioni dell’OCSE, effettuate tramite questionari tarati sulle reali competenze della popolazione adulta PIAAC on line), hanno riscontrato in Giappone i livelli di score più alti registrati (superiori a 400, nell’ambito di una scala che va da 0 a 500).

Considerato che in Giappone si assiste a un invecchiamento della popolazione, è opinione della ricercatrice che in futuro sarà probabilmente necessario immettere immigrati nel tessuto sociale giapponese. In questo caso è prevedibile che il Giappone, per la mancanza di strutture ed esperienze formative pregresse, si trovi impreparato a una corretta gestione della loro integrazione. Ecco perché, sempre secondo la dott.ssa Reina Mori, l’esperienza di altri Paesi come l’Italia, che ha già sviluppato notevole esperienza sul campo, potrebbe essere di grande aiuto, soprattutto per la forza innovativa che presentano i CPIA, grazie al nuovo ordinamento dell’istruzione degli adulti, alle metodologie di apprendimento cooperativo ed alla personalizzazione dei percorsi che tengono conto delle competenze acquisite dagli studenti in contesti formali, non formali e/o informali.

In questo ambito la prof.ssa Reina Mori ha attivato un progetto per l’apprendimento in età avanzata, chiamato LEARNINGFUL AGEING, il cui svolgimento ha interessato gli ultimi 8 anni.

Dice la Mori: “Nella mia esperienza in Italia, a contatto con i CPIA, ho maturato la convinzione che elementi quali il colloquio personale con lo studente in ingresso finalizzato al riconoscimento di crediti formativi ed alla personalizzazione del percorso di studio, il Patto Formativo Individuale, le metodologie di personalizzazione degli interventi siano fonti essenziali per attuare forme di didattica e di strategie formative efficaci e vincenti”.

La docente è grande sostenitrice, inoltre, di un sistema in cui la valutazione sia basata su un periodo di apprendimento sufficientemente lungo che lasci al discente il tempo di maturare le competenze richieste, secondo tempi distesi e approcci personalizzati.

Ha quindi presentato 3 sue pubblicazioni di workshop design – nella convinzione che il workshop sia il miglior metodo da offrire agli studenti per apprendere – e il suo progetto KOKOLOMI (che in giapponese significa PROVARE, dalla radice KOKORO che traduce CUORE, la parte più intima di una persona), un laboratorio che mira a fornire delle strategie di apprendimento valide per qualunque età e tipologia di studente.

A conclusione dell’intervento che ha visto partecipare attivamente, oltre alla DT Fiorella Palumbo che ha portato anche il saluto della Dott. M.L. Altomonte, Direttore Generale dell’USR Sicilia, anche la prof.ssa De Carlo che ha portato i saluti del dott. Luca Girardi, Dirigente dell’Ufficio di Ambito Territoriale di Caltanissetta ed Enna, docenti del CPIA e delle scuole del II livello, nonché i Dirigenti scolastici di queste ultime che hanno contribuito a rendere l’evento ancora più interessante grazie al dibattito alimentato dall’interesse che il tema ha suscitato.

In chiusura la ricercatrice e docente universitaria Reina Mori ha promesso che, al fine di consolidare il rapporto di collaborazione alla ricerca con l’Università Teikyo di Tokyo, metterà a disposizione del CPIA di Caltanissetta ed Enna una versione tradotta in Italiano della metodologia KOKOLOMI in corso di sperimentazione in Giappone in percorsi di istruzione e di orientamento per adulti perché possa essere sperimentata anche in Italia.